CASO LE GRU 10 MILIARDI ALLE COOP?

TORINO - Un nuovo mistero si profila nell' inchiesta della procura della Repubblica torinese sulla realizzazione del centro commerciale Le Gru di Grugliasco. Ed è un mistero da dieci miliardi di lire. Si tratterebbe della somma che il gruppo francese Trema - proprietario dell' ipermercato alle porte di Torino insieme all' Euromercato-Fininvest - avrebbe dovuto versare in più, rispetto al prezzo pattuito, alla società Galileo, costituita nell' 84 dalle cooperative rosse Antonelliana e Coop 7, che costruirono le strutture del centro commerciale. Quel denaro potrebbe essere una sorta di pedaggio che la Trema avrebbe pagato alle coop nell' 89 per non meglio specificati "oneri e costi politici". Il costo dell' intera opera, venduta ' chiavi in mano' , si aggira sui 200 miliardi; di questi, 86 vennero coperti dalla Trema. I magistrati che si occupano della vicenda, il pm Giuseppe Ferrando e il gip Sebastiano Sorbello, vogliono ora chiarire se quella presunta lievitazione del prezzo sia servita a finanziare partiti della sinistra. A lanciare l' accusa contro le coop è stato, venerdì notte, Roger Flament, 67 anni, il presidente della Trema finito in carcere a Torino, giovedì, in compagnia di Maurice Bansay, 39 anni, direttore generale del gruppo. L' accusa nei loro confronti è di concorso in corruzione per tangenti da un miliardo e 560 milioni versate dall' architetto Alberto Milan, ex amministratore della filiale italiana della Trema, a esponenti locali della Dc, del Pci-Pds, del Psi e di Rifondazione comunista. Flament e Bansay sono da ieri mattina agli arresti domiciliari in due alberghi torinesi. Dopo aver negato, sulle prime, di essere coinvolti nell' elargizione delle ' mazzette' confessate da Milan, i due - assistiti dallo studio dell' avvocato Corso Bovio e da legali francesi - hanno poi mutato atteggiamento. E Flament ha ammesso che la società di Parigi aveva dato una sorta di benestare generale ai pagamenti effettuati dall' architetto. Il colpo di scena, però, vero o falso che sia, riguarda i dieci miliardi di ' sovrapprezzo' che la Galileo avrebbe imposto alla Trema. Andò così anche per l' Euromercato di Silvio Berlusconi, che, tra l' altro, quando la società era ancora controllata dalla Standa-Montedison, diede inizio all' operazione di Grugliasco? Gli accertamenti sono in corso. Intanto, però, dalla Galileo arriva una secca smentita alle affermazioni rese da Flament. Secondo un portavoce della società legata alle coop Antonelliana di Torino e Coop 7 di Reggio Emilia, la vendita dei fabbricati destinati a ospitare Le Gru fu assolutamente regolare. "Fu una trattativa lunga ed estenuante - ricordano alla Galileo - anche perché i francesi cercavano di spendere il meno possibile, mentre noi, ovviamente, volevamo spuntare il massimo. Bisogna considerare, inoltre, che la Trema stravolse il progetto originario, facendoci rifare alcune opere. Il prezzo finale, dunque, fu giusto, in linea con quelli di mercato". Qualcosa di più, in ogni caso, si saprà nei prossimi giorni. Oltre ai nuovi interrogatori di Flament e Bansay, fissati per domani, e al confronto tra questi e l' architetto Milan, è probabile che il pm Ferrando decida di ascoltare Renato Ciaiolo, presidente dell' Antonelliana, e Amos Vacondio, presidente della Galileo. Ai due il magistrato chiederà anche se è vero, come ha detto Flament, che al pagamento dei politici di Grugliasco, di cui si occupò Milan, avrebbe dovuto partecipare in qualche modo anche la Galileo.

di MASSIMO NOVELLI